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Il sonno della ragione genera mostri.
 
La vera ragione deve burlarsi della sola ragione (astratta, calcolatrice, chiusa).
 
Vedete: la ragione, signori, è una bella cosa, è indiscutibile, ma la ragione non è che la ragione e non soddisfa che la facoltà raziocinativa dell'uomo, mentre il volere è una manifestazione di tutta la vita, e non è soltanto un'estrazione di radice quadrata.
 
Nessuno ha completamente ragione, e ognuno ha le sue ragioni.
 
Vi è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore saggezza.
 
Per definizione, l'irrazionale non può tener contro del razionale, ma il razionale può e dovrebbe tener conto dell'irrazionale.
 
Non bisogna avere ragione troppo presto, né troppo tardi, né da soli.
 
Il sapere e la ragione parlano; l'ignoranza e il torto urlano.
 
La ragione dovrebbe sempre diffidare di se stessa. Lo stesso vale per l'io cosciente. Tuttavia, la ragione e l'io cosciente dovrebbero sempre diffidare di chi si oppone altre loro affermazioni.
 
Quando la ragione ci accusa, preferiamo l'irrazionalità.
 
Ognuno avrebbe ragione se la realtà fosse semplice come la vede.
 
Gli esseri umani sono le sole creature capaci di comportarsi irrazionalmente in nome della ragione.
 
Non il sonno ma l'insonnia della ragione genera mostri.
 
Ragionare o non ragionare, questa è una scelta che ogni umano fa inconsciamente in ogni momento.
 
Mentre non c'è alcuna garanzia che le persone razionali siano sempre d'accordo, sicuramente le persone irrazionali sono divise dai loro dogmi.
 
La storia insegna che aver ragione può essere molto pericoloso e che è più sicuro sbagliare insieme che avere ragione da soli.
 
Vi sono tre cose che non possiamo mai sperare di raggiungere con il ragionamento: la certezza assoluta, l'esattezza assoluta, l'universalità assoluta.
 
La ragione obbedisce ai sentimenti senza accorgersene e si illude che i sentimenti le obbediscano.
 
È più nobile dichiarare di aver torto che insistere di avere ragione, specialmente quando si ha ragione.
 
Agli altri chiediamo di essere coerenti, ma non a noi stessi. Infatti giustifichiamo ogni nostra incoerenza, ma non quelle altrui. In realtà la coerenza è una schiavitù a fini sociali. Serve ad evitare che gli altri si comportino in modo imprevisto.
 
Non basta avere ragione: bisogna avere anche qualcuno che te la dia.
 
La fantasia è tanto più robusta quanto più debole è il raziocinio.
 
Ragione e torto dipendono dal contesto o paradigma di riferimento. Due persone che comunicano sulla base di contesti o paradigmi diversi, o più semplicemente con punti di vista diversi, possono avere entrambe ragione (rispetto ai propri punti di vista, contesti e paradigmi) anche se dicono cose opposte. È il contesto che dà significato al testo. Senza un contesto di riferimento qualsiasi affermazione non significa alcunché.
 
Suppongo che lo scopo della ragione sia quello di obbedire ai sentimenti e arbitrarne i conflitti.
 
La ragione non merita veramente di chiamarsi con questo nome, se non il giorno in cui comincia a dubitare di se stessa.
 
La ragione è infinitamente più semplice della realtà.
 
Può succedere che due persone con idee diverse abbiano entrambe ragione e/o entrambe torto.
 
La ragione umana, che è tutto meno che pura, avendo una prospettiva limitata trova ad ogni passo nuovi problemi da risolvere.
 
Il mio inconscio ragiona così: X non può avere ragione perché, se l'avesse, dovrei odiare chi amo, disprezzare chi apprezzo e ammettere di essere stupido, di aver sbagliato, di essere colpevole, di aver costruito la mia visione del mondo su fondamenta inconsistenti.
 
I nostri torti non intendono ragione.
 
È pericoloso avere ragione quando il governo ha torto.
 
Ognuno ha ragione dal suo punto di vista. Perciò l'importante non è avere ragione, ma avere un punto di vista più alto e più ampio.
 
Se ammetto che hai ragione, non significa che io abbia torto.
 
La ragione non ha sempre ragione.
 
Il tema dell’irrazionale, quale è concepito dagli esistenzialisti, è la ragione che si confonde e si libera negando se stessa. L’assurdo è la ragione lucida che accetta i propri limiti.
 
Anche l'irrazionale ha una logica. E ogni logica è razionale. In altre parole, l'irrazionale non esiste. Tutto è razionale, anche ciò che troviamo assurdo perché non riusciamo a capirne il senso o le cause. Ciò che chiamiamo irrazionale è qualcosa che segue una logica diversa dalla nostra e che non riusciamo a capire.
 
Ragionare è semplice, vivere è complicato.
 
Chi vince ha sempre ragione, chi ha ragione non sempre vince.
 
Ha sempre ragione chi definisce a suo modo il significato delle parole.
 
Gli uomini sono sempre contro la ragione, quando la ragione è contro di loro.
 
La ragione serve soprattutto a giustificare le decisioni del cuore.
 
È difficile intendersi con qualcuno la cui formazione e le cui letture sono molto diverse dalle proprie. Infatti quando i presupposti dei ragionamenti sono molto diversi, anche le conclusioni degli stessi lo sono.
 
L'assurdo è la ragione lucida che constata i suoi limiti.
 
Le donne si lasciano convincere da colui che ragiona, non dai suoi ragionamenti.
 
Una noia mortale emana da quelli che hanno ragione e lo sanno.
 
Nulla è irrazionale, perché ogni cosa, ogni comportamento ha le sue ragioni. Se qualcosa o qualcuno ci sembra irrazionale è perché non capiamo le sue ragioni a causa della nostra ignoranza o scarsa intelligenza.
 
In un certo senso hai ragione, in un altro, torto.
 
Non c’è niente di più brutto della ragione quando non è dalla nostra parte.
 
Chi definisce arbitrariamente il significato delle parole ha sempre ragione.
 
L’ultimo passo della ragione, è il riconoscere che ci sono un’infinità di cose che la sorpassano.
 
La ragione non è negoziabile. Prova ad argomentare contro di essa, o ad escluderla da qualche campo di conoscenza, e hai già torto, perché stai usando la ragione per aver ragione contro di essa. E no, questo non è aver "fede" nella ragione (come qualcuno ha fede nei miracoli) perché noi non "crediamo" nella ragione, noi la usiamo.
 
Ognuno ha ragione dal suo punto di vista, ma certi punti di vista sono più limitati di altri.
 
La negazione non proviene mai da un ragionamento, ma da un non so che di oscuro e di antico. Le argomentazioni vengono dopo, per giustificarla e comprovarla. Ogni no scaturisce dal sangue.
 
Chi disprezza la razionalità terme che essa metta a nudo le sue irrazionalità, stupidità e cattiverie. Infatti la razionalità è anche uno strumento di giudizio, e ognuno di noi teme (più o meno) di essere giudicato male.
 
La ragione, intesa come verità razionale oggettiva e universale, non esiste. Esistono ragioni, cioè logiche individuali, consce e inconsce, più o meno efficaci ed efficienti, per la soddisfazione dei bisogni propri e altrui. Una di queste logiche, che qui vi propongo, consiste nell'idea che noi umani abbiamo bisogno gli uni degli altri, cioè della reciproca cooperazione, ma che gli altri possono costituire un pericolo, un inconveniente, un ostacolo per la soddisfazione dei nostri bisogni. Ciò è dovuto alla naturale competizione per le posizioni gerarchiche più alte e per le risorse più limitate ed ambite. Le nostre logiche consce dovrebbero essere dunque finalizzate a trovare la relazione ottimale tra noi e gli altri, il giusto compromesso tra il dare e il ricevere, tra il prendere e il lasciare, tra l'egoismo e l'altruismo.
 
Siamo tutti così limitati che crediamo sempre di aver ragione.
 
Subito dopo il ridicolo di negare una verità evidente, c'è quello di darsi molta pena per difenderla, e nessuna verità appare più evidente di questa: gli animali sono dotati di ragione e di pensiero come gli uomini.
 
Vi è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore sapienza.
 
Più crediamo di essere guidati dalla ragione, più dovremmo essere preoccupati del carattere irragionevole di questa ragione.
 
La ragione è un’isola piccolissima nell’oceano dell’irrazionale.
 
Chi vince ha sempre ragione.
 
Voglio dire che un uomo tanto meno o tanto più difficilmente sarà grande quanto più sarà dominato dalla ragione
 
Dio prevale e la storia del mondo non rappresenta altro che il piano della provvidenza. Dio governa il mondo: il contenuto del suo governo, l’esecuzione del suo piano è la storia universale [...]. La filosofia vuole conoscere il contenuto, la realtà dell’idea divina e giustificare la realtà vilipesa. Infatti la ragione è la percezione dell’opera di Dio.
 
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