Citazioni di Claude Lévi-Strauss

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Il mondo è iniziato senza l'uomo e finirà senza di lui.
 
La scienza da sola è incapace di dare risposta a tutte le domande.
 
La mente scientifica non fornisce tanto le risposte giuste quanto le giuste domande.
 
Scienziato non è colui che sa dare le vere risposte, ma colui che sa porre le giuste domande.
 
La lingua è una forma di ragione umana, la quale ha la sua relativa logica interna e di cui l'uomo non sa nulla
 
L'antropologia è una disciplina il cui primo obiettivo, se non l'unico, è quello di analizzare e interpretare le differenze.
 
Nulla, allo stato attuale della ricerca, permette di affermare la superiorità o l'inferiorità di una razza rispetto all'altra.
 
Desidero dimostrare, non come gli uomini considerano il mito, ma come il mito opera nella mente dell'uomo senza che lui ne sia cosciente.
 
La diversità delle culture umane non deve invitarci ad un'osservazione spezzettante o spezzettata. Essa è funzionale non tanto all'isolamento dei gruppi quanto delle relazioni che le uniscono.
 
L'uomo deve rendersi conto che occupa nel creato uno spazio infinitamente piccolo e che nessuna delle sue invenzioni estetiche può competere con un minerale, un insetto o un fiore. Un uccello, uno scarabeo o una farfalla meritano la stessa fervida attenzione di un quadro di Tiziano o del Tintoretto, ma noi abbiamo dimenticato come guardare.
 
Verrà un giorno in cui l'idea che per nutrirsi gli uomini del passato allevavano e massacravano degli esseri viventi, mettendo in mostra nelle vetrine le loro carni dilaniate, ispirerà senza dubbio la stessa repulsione provata dai viaggiatori del XVII e XVIII secolo nei confronti dei pasti cannibalici dei selvaggi americani, africani, o dell'Oceania.
 
[…] il rispetto altrui conosce un solo fondamento naturale […] che Rousseau scorge, nell'uomo, in «una ripugnanza innata a veder soffrire il suo simile» […]. Infatti l'unica speranza, per ognuno di noi, di non essere trattato da bestia dai suoi simili, sta nel fatto che tutti i suoi simili, e lui per primo, si colgano immediatamente come esseri sofferenti, e coltivino nell'intimo quella attitudine alla pietà che, nello stato di natura, tiene luogo «di legge, di costumi, e di virtù», e senza il cui esercizio cominciamo a capire che, nello stato di società, non può esserci né legge, né costumi, né virtù. Lungi dall'offrirsi all'uomo come un nostalgico rifugio, l'identificazione a tutte le forme della vita, a cominciare dalle più umili, propone dunque all'umanità d'oggi, per bocca di Rousseau, il principio di ogni saggezza e di ogni azione collettiva […].
 
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